venerdì 26 giugno 2009

Buio in sala, buio in città




La sera le giungle della città sono in allarme. Gli uomini si lanciano nelle strade urtandosi l'un l'altro come le fiere si lanciano verso fonti d'acqua. Gli Americani fanno lavorare il loro clackson, i Giapponesi tengono le falde dei loro kimono, gli Svedesi marciano solennemente in mezzo alla neve e al mutismo generale. Gli Spagnoli s'insultano, a Mosca, un Komsomol, perplesso guarda un manifesto variegato: una rosa e un frac. I parigini tentano ancora di far dello spirito, ma presto tutti saranno inghiottiti dall'enorme oscurità.
Lei ha battuto a macchina oggi 180 lettere. Lui ha vistato 3000 visti. Che fare adesso? Come salvarsi dal vuoto? A casa, dei cibi in scatola e il silenzio. A casa bisogna pensare e pensare è così difficile. Tutti i pettegolezzi sono raccontati, tutte le sigarette fumate. Ancora tre ore. Poi il sonno. Poi la sveglia... Ne hanno abbastanza l'uno dell'altro. Lui tace... Lei non può nemmeno sorridere: le sue calze nuove si sono smagliate. Fare un tuffo più profondo. Cadere in letargo. Non essere.
Al Rialto o al Crystal? L'amore e la tigre o La passione del violinista? Non è importante, ma presto! Siamo in ritardo. Là in fondo la tigre ruggisce e un ardito cacciatore l'uccide; là in fondo un violinista piange per la passione incompresa...
da Ilya Ehrenburg, Usine de rêves, Parigi 1934 cit. in Gian Piero Brunetta, Buio in sala, Venezia 1997, p. 74 (I ed. 1989).

Era nell'aria già da tempo ma ora è ufficiale: chiude il Cineplex Astoria di Como. A partire dal primo luglio la storica sala di via XX settembre lascerà il posto a negozi e appartamenti di lusso.
Si restringono ulteriormente le possibilità di scelta per i romantici che non intendono conformarsi alle proposte dei periferici multiplex (e ancora non si rassegnano a cedere alle lusighe dell'home video).
In centro città l'unica sala a resistere è il cinema Astra di viale Giulio Cesare, che insieme al Gloria di via Varesina rappresenta l'ultimo baluardo in difesa di un modo di fruire e vivere il cinema forse destinato a scomparire.

Nel silenzio generale, una delle poche voci a levarsi in difesa della sala cinematografica è stata quella del giornale Leitmotiv - in mostra in questi giorni presso la Biblioteca Comunale in occasione del quinto anniversario della fondazione - che ha dedicato il numero di giugno proprio al tema della chiusura.
(si ringrazia marco astolfi per la concessione della vignetta).

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